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    Tuesday, August 28, 2012

    Capture the Colour

    Tornata dalle vacanze nei paesi Baltici ho scoperto questo concorso di fotografia Capture the Colour, le istruzioni sono in inglese, ma sono davvero molto semplici. Io e il mio ragazzo siamo appassionati di fotografia e abbiamo la casa piena di materiale fotografico. L'ultimo gioiellino mi è stato regalato proprio da lui prima del viaggio. Una Fujifilm X100, la macchina fotografica migliore per chi in viaggio vuole scattare foto di altissima qualità, senza farsi venire dolori al collo causati da una Reflex + obiettivo. Lui invece gira tutto il tempo con Canon 5D e obiettivi pesantissimi, oltre a non farsi mancare mai un Treppiedi. Ovviamente i risultati che ottiene sono fenomenali ( non lo dico perchè è il mio ragazzo ;-)) e sono convinta che questi scatti piaceranno anche ai giudici del concorso, perchè non tentare!

    Categoria Bianco/White ( Blue Lagoon Iceland - August 2011)
    Categoria Blu ( Tampere, Finland - August 2012)
    Categoria Giallo/Yellow ( Munich - March 2012)
    Categoria Rosso/Red ( Tokyo - September 2010)
    Categoria Verde/Green ( Iceland- August 2011)
    Il concorso Capture the colour prevede la segnalazione del concorso ad altri 5 blogger e questi sono quelli che seguo maggiormente su twitter e a cui forse interesserà partecipare:

    Non Solo Turisti
    Fraintesa
    Italian notes
    EsteticAnestetica
    Le avventure di Anika

    Tuesday, January 10, 2012

    SEO Song

    Non è una categoria che ci sta tanto con la testa ;-)
    SEO song ci mancava...

    Saturday, October 15, 2011

    Come organizzare un viaggio in Islanda low cost grazie a Roomorama e Excursiopedia



    Sono appena tornata da un viaggio incredibile in Islanda. Dopo aver visto Heima dei Sigur Ros e un video di Inspired by Iceland mi son detta, vado a trovare i miei amici del CTS Bari, che sicuramente mi troveranno un biglietto aereo conveniente e parto subito. Giorgio e Beppe si sono armati di pazienza e non del tutto convinti di quello che avrei dovuto fare in Islanda ;-) mi hanno trovato questo biglietto “low cost”: 500 euro da Bari con scalo a Londra con Alitalia e poi partenza per Reykijavik con la compagnia islandese Icelandic Air ( compagnia di bandiera che vi fa pagare anche l'acqua!). Non credo proprio riuscirreste a trovarlo a meno anche se io ci sono stata in alta stagione.

    Il web poi mi è venuto in aiuto e in particolare con due Startup: Excursiopedia, startup russo-tedesca con sede a Monaco di Baviera che permette di prenotare tour, visite guidate, workshop, mettendovi direttamente in contatto con le guide di tutto il mondo e la mia mata Roomorama, stratup di New York, simile a Airbnb ma con qualche miglioria sulla sicurezza e che mi ha permesso di prenotare il mio fantastico appartamento a Reykiavik proprio vicino alla via principale Laugavegur ( So che volete andare all’Hotel Bjork ma vi posso assicurare che non mi è sembrato granchè ed è un po’ lontano dal centro).

    Grazie ad Excursiopedia sono riuscita a fare Whalewatching, trekking, passeggiata a cavallo nel deserto di lava, Laguna blu con transfert da Reykjiavik, Un giro a Vik e vicino all’Hekla, il famoso vulcano, walking sul ghiacciaio e ho visto le dolcissime pulcinelle di mare! Ho speso pochissimo e mi sono divertita un sacco.

    Se lo avessi saputo quando sono stata in Giappone e negli Stati Uniti ne avrei approfittato! Ora sono in partenza per Tel Aviv, ma quando vado in Israele è principalmente per lavoro quindi rimane poco tempo per eplorare il paese se non nei weekend.

    Ho chiesto alla mia azienda di cercarmi una casa con Roomorama dato che offre sconti particolari per viaggi d’affari. L’appartamento è proprio a Dizengoff, nel cuore della città. Spero di avere il tempo di fare la turista anche se mi sa che questa volta mi rilasserò al mare... perché volete mettere 35 gradi a novembre?

    Le foto in questo post sono mie. Sono state scattate con la mia Canon 50D e alcune le ho inserite su Pixmac, il sito di microstock che permette di vendere le proprie fotografie, chissà qualcuna finirà su qualche catalogo sull’Islanda, anche se so che ne ho di strada da fare come fotografa.

    Questo il mio aggiornamento sulla mia SEOvita divisa tra Bari, Tel Aviv e New York e qualche vacanzina di mezzo grazie a Roomorama. Detta così sembra che me la godi in realtà passo ore e ore a lavorare e gli aggiornamenti di questo blog un po' lo dimostrano. Ma chi come me fa il SEO per passione mi potrà capire. Ne vale la pena! Enjoy my pics!

    DA NON PERDERE:

    -Una giornata alla Laguna Blu
    - Una colazione al Prikid
    -Un concerto al Cafè Rosenberg
    -Una visita al Golden Circle
    -L'epic hamburger del 73
    - Se non c'è vento affittate la bici e girate per Reykjiavik
    -Un pranzo a Vik
    -Passeggiata a cavallo nel deserto di lava

    Saturday, May 21, 2011

    Pixmac.it: banca foto e immagini royalty free



    Lavorando su diversi siti per ottimizzarli spesso ho bisogno di immagini da scaricare gratis o se non riesco a trovarle senza pagare, devo acquistarle da un’agenzia di microstock. Le ho provate quasi tutte le migliori come istockphoto, fotolia e shutterstock, ma l’unica banca d’immagini su cui risparmio e trovo facilmente una foto da scaricare adatta al mio sito è Pixmac.

    Su Pixmac.it è possibile anche per fotografi professionisti o anche aspiranti tali capaci di realizzare fotografie microstock che rispettino determinati parametri tecnici, vendere le fotografie a riviste, webmaster,agenzie di webmarketing, grafici e così via.
    Un bravo fotografo microstock riesce anche a guadagnare dai propri scatti ed è anche un tipo di fotografia che non mi dispiace.

    Chiunque può infatti vendere foto su Pixmac se armato di Reflex e Photoshop. Io ho una Canon 50 D e tre obiettivi di cu un 50 mm che adoro.


    Gli scatti vanno sempre fatti in RAW e poi ci vuole un po’ di lavoro in postproduzione per migliorare le ombre, le luci, e poi è sempre bene fare zoom al 100% per essere sicuri che non ci siano imperfezioni perché altrimenti Pixmac o tutte le agenzie di microstock non accettano l’immagine per inserirla nella loro raccolta foto, ovvio dato che queste immagini sono realizzate per usi commerciali. Per farvi un'idea date un'occhiata alle immagini di fiori, foto artistiche, e immagini per il computer.


    Su Pixmac ci sono 11 milioni di foto da scaricare royalty free, come la popolazione del Belgio, ho letto sul loro blog ;-). Il loro CEO Vita Valka sembra un tipo davvero in gamba e si meritano di diventare la prima agenzia di microstock al mondo per i servizi di qualità offerti a chi cerca foto e ai contributori. Per vendere su Pixmac bisogna conoscere le basi dell’ottimizzazione: scegliere parole chiave giuste, scrivere una descrizione accattivante, etc. Pixmac ha anche una sezione foto gratis che i fotografi possono utilizzare come un’opportunità per farsi conoscere in modo da spingere ad acquistare le proprie fotografie con piccoli escamotage come offrire solo un formato ridotto per le foto gratis e le foto ad alta risoluzione a pagamento.

    Saturday, February 19, 2011

    SEO internazionale: Acquisire clienti all'estero


    Il mondo diventa sempre più piccolo grazie ad internet e comunicare e fare affari all’estero è ormai facilissimo, per questo ogni azienda dovrebbe avere non solo una versione multilingua del proprio sito, ma investire anche nel SEO internazionale per convertire i visitatori stranieri in clienti.

    Un tempo bastava far tradurre il sito in inglese ma a livello locale non funziona del tutto: se volete acquisire nuovi clienti in Germania per esempio, avrete bisogno di un SEO tedesco o anche un SEO italiano con tedesco perfetto. Trovarne non è facile perché le nostre università di lingue non hanno nessun esame di webmarketing e seo e, anche se riuscite a trovare un italiano capace di parlare tedesco, difficilmente questo sarà in grado di aggiungere conversione alle vostre pagine.

    Ma vediamo alcuni dati che dimostrano quanto sia irrilevante avere solo una versione inglese del proprio sito:

    * In Asia solo il 10% delle ricerche effettuate su Internet sono in inglese. I giapponesi adorano il made in Italy pertanto assumere un seo giapponese sarebbe un investimento che potrebbe portare revenue al vostro business. I giapponesi per esempio già lo stanno facendo usando il SEO internazionale per vendere prodotti tipici giapponesi. Ho potuto comprare il Maneki-neko dell'immagine sopra per augurare buona fortuna al negozio di un amico da un sito giapponese completamente localizzato in italiano! (Ottima idea regalo per amici che hanno avviato una nuova attività o hanno comprato una nuova casa)

    * Nell'Unione europea l'87% delle ricerche non sono in inglese, la maggior parte delle ricerche sono in tedesco, francese, italiano e molte altre lingue. Assumere un SEO tedesco, francese e italiano porterebbe guadagni interessanti.

    * 70% del commercio dal Regno Unito è con paesi in cui non si parla inglese.

    * La lingua inglese rappresenta ormai meno del 13% delle ricerche su Internet all'interno dell'Unione europea e meno del 10% in tutta l'Asia. Le imprese con siti solo in inglese perdono chiaramente grandi opportunità di guadagno! Siano esse hotel, negozi online o siti che offrono servizi sul web.



    Quando un possibile cliente visita una pagina web nella propria lingua, ci sono molte più probabilità che continui a leggere il sito e sono anche molto più propensi ad acquistare da quel sito perché leggere nella propria lingua dà fiducia. Inoltre se si considerano i mercati mondiale ,oltre il 75% non è in inglese. Allora la chiave per vendere su internet è nel SEO internazionale. Ma come cercare le figure adatte?

    Ci sono agenzie di webmarketing e SEO internazionale, ma offrono spesso prezzi troppo alti soprattutto per le piccole imprese. L’ideale è affidarsi ad un seo esterno per ogni lingua cercandoli sul web. Il Seo internazionale rappresenta una delle strategie più efficaci per commerci sul web e se un’azienda possiede un sito nelle principali 5 lingue oltre all’inglese, si accede a 412 milioni di utenti e quindi è possibile quadruplicare le vendite. Questo è il motivo per cui è così importante per le imprese investire tempo e denaro per sviluppare la propria strategia di mercato internazionale con particolare attenzione ai mercati di lingua non inglese grazie al SEO internazionale.



    Negli Stati Uniti il marketing multilingue è una realtà affermata, in Italia non ancora e per questo c’è poca concorrenza sul web per prodotti italiani ed è un vero spreco anche perché si tratta di un metodo economico per entrare nei mercati esteri, posizionarsi nei motori di ricerca in Germania, Francia e Spagna e convertire le visite internazionali in aquisti. Il consulente SEO si occupa della localizzazione dei contenuti e delle campagne pubblicitarie e proprio per questo non basta una persona che parli perfettamente la lingua del paese in cui si vuole vendere, ma servono esperti di comunicazione interculturale perché il modo in cui un prodotto viene presentato cambia di paese in paese.

    Cosa fare per vendere all’estero sul web:


    Ricapitoliamo ora i passi necessari per espandere il proprio commercio sul web all’estero:

    * Investire tempo nell'individuazione del mercato in cui investire;

    * Traduzione e presentazione dei prodotti e dei servizi offerti dall’azienda tenendo conto della cultura del paese in cui si vuole acquisire clienti;

    * Seo internazionale e altri metodi di internet marketing tra cui comunicati stampa, articoli, pubblicità pay-per-click, account su social network in più lingue.
    Culture And Global Marketing
    View more presentations from Arun Kottolli.

    Interessante presentazione sull'importanza della cultura nel business internazionale. Elemento imprescindibile se si ha intenzione di lanciare una campagna seo internazionale!

    Friday, February 11, 2011

    Usare Wikipedia come marketing tool

    Faccio parte del team di Wikiexperts da quando il progetto è stato lanciato e nonostante le pagine di Wikipedia ormai siano tra i primi risultati di Google per molte queries, ancora non viene minimamente citato nei piani di marketing aziendali. Probabilmente perché Wikipedia ha sempre tenuto a sottolineare che sull’enciclopedia online non si fa pubblicità.


    Ma provate a cercare grandi aziende come Twitter, Facebook, Foursquare, Apple, Bosch o senza andare troppo lontano per un seo barese Divella. Sono su Wikipedia!!! Tutti possono scrivere su Wikipedia infatti, ma bisogna conoscere bene le Raccomandazioni e le linee guida di Wikipedia per non parlare di clausole anche un po’ bizzarre come la clausola della palla di neve. Wikiexperts offre alle aziende la possibilità di essere presenti su Wikipedia con una presentazione scritta da chi ha già esperienza nella redazione di testi per Wikipedia, ma non solo: offre anche un servizio di monitoraggio costante del contenuto proprio perché potrebbe essere modificato in ogni momento da competitors che vogliono mettere la vostra azienda in cattiva luce.

    Se volete posizionare la vostra azienda tra i primi risultati di google nelle principali lingue a livello globale, contattate il team di esperti Wikiexperts e sarete in buone mani. Ricordate che per avere informazioni su un determinato prodotto i vostri clienti andranno su Google o direttamente su Wikipedia e se non siete su Wikipedia potrebbe anche succedere che si chiedano perché dovrebbero fidarsi della vostra azienda e dei servizi che offrite. Scrivere per Wikipedia non è facile e non tutti quelli che si occupano di marketing su internet sono degli scrittori esperti di Wikipedia e pochissimi sono in grado di monitorare costantemente il vostro profilo per evitare la divulgazione di informazioni false. Steve Goodman, CEO di PacketTrap, è presente su Wikipedia con la sua azienda e un anno fa in un articolo del magazine online Inc intitolato Use Wikipedia as a Marketing Tool, ha affermato che i tracker del sito lo confermano, non c’è dubbio che Wikipedia sia un mezzo importante che porta clienti.

    Sunday, February 6, 2011

    Lavorare in una startup



    "Entrepreneurs embody the promise of America: the idea that if you have a good idea and are willing to work hard and see it through, you can succeed in this country. And in fulfilling this promise, entrepreneurs also play a critical role in expanding our economy and creating jobs."

    -President Barack Obama, January 31, 2011

    Startup America è il nuovo progetto promosso dalla Casa Bianca per accellerare il processo di crescita e iniziativa imprenditoriale negli Stati Uniti. Concretamente si tratta di un gruppo di imprenditori americani che hanno unito le loro forze insieme a università, fondazioni e corporations per aiutare gli imprenditori americani ad avere successo e finanziare idee capaci di creare business. Startup America fa parte della strategia del presidente Obama per promuovere l’innovazione nel paese e noi italiani non possiamo che invidiare solo il fatto che il presidente americano abbia saputo interpretare il desiderio dei giovani dalla Silicon Valley a New York che sono stati capaci di lanciare startup da zero e di trarne profitto.




    L’obiettivo principale è dunque quello di aumentare il numero delle aziende portatrici di crescita economica, innovazione e lavoro, fare dell’imprenditoria un valore e una risorsa determinante per avantaggiarsi nell’economia globale. Anche in italia è arrivata la “moda” delle stratup ma non è facile trovare cofondatori: molti programmatori neanche conoscono Ruby on Rails per sentito dire perché le università sono vecchie. Quindi non c’è solo un problema di mancanza di “Angels” investitori pronti a puntare denaro su nuove idee ( Foodspotting, startup portata avanti da 6 giovani ha ricevuto 3 milioni di dollari nel mese di dicembre), ma ahimè anche di competenza tra i giovani che hanno frequentato le università italiane.

    L’importanza dell’imprenditoria


    Il presidente Obama non ci ha messo molto a capire che le startup vanno aiutate in quanto giocano un ruolo cruciale per la creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti. Giovani imprenditori come il fondatore di Facebook e Twitter hanno permesso all’economia del paese di ottenere grandi risultati e di specializzarsi in settori nuovi come l’energia pulita e la tecnologia. In Italia al momento non è possibile, eppur qualcosa si muove. Working Capital si propone di sostenere l'innovazione italiana, le iniziative imprenditoriali e i progetti di ricerca fornendo ampio supporto per la loro realizzazione.

    Lavorare in una startup


    Io lavoro in una startup israeliana, mi occupo principalmente di aiutare startup straniere ad entrare nel mercato italiano grazie alla mia conoscenza SEO e dei trends nel mercato italiano. Quando ho cominciato sono rimasta piacevolmente sorpresa perché in Italia un ambiente lavorativo come quello che c’è nel mio ufficio di Tel Aviv non l’ho mai visto, a Bari poi, la città in cui sono cresciuta e ho studiato, non ne parliamo neanche: ragazzi di massimo 30 anni, di nazionalità diverse che lavorano insieme ascoltando musica, scambiandosi idee, strategie e sapere e…addirittura PAGATI.

    Requisito fondamentale per lavorare in una startup all’estero è avere spirito imprenditoriale, la stratup vive di nuove idee quindi se siete alla ricerca di un lavoro tanto per guadagnare qualcosa o anche per guadagnare bene o peggio ancora se la vostra più grande aspirazione è il POSTO FISSO italiano beh iniziate proprio male.


    Lavorare per una startup significa essere propositivi, contribuire attivamente alla crescita della compagnia, se si pensa che il CEO non stia facendo la scelta giusta chiunque può parlarci e proporre alternative e, sentirsi parte di tutto questo, permette anche di lavorare serenamente, tra colleghi che diventano amici con cui condividere records e addirittura un bel massaggio shatsu in ufficio una volta ogni due settimane ( eh lavorare in una stratup di successo può significare anche questo ;-) )

    Perché in Italia non è come negli Stati Uniti


    Come ho già detto qualcosa comincia a muoversi ma per ora politici pronti a portare avanti un progetto come quello di Obama non se ne vedono, l’unico che potrebbe arrivarci a mio avviso è Nicki Vendola, ma non credo il mio paese sia pronto a eleggere una persona intelligente e capace di capire quello che serve ai giovani nel tempo in cui viviamo e forse quando ci arriveremo sarà troppo tardi, perché saremo troppo indietro rispetto ai nostri coetanei negli Stati Uniti.



    Saturday, January 29, 2011

    Professionisti SEO da seguire per tenersi aggiornati



    Il poster dei Guru Seo Simpsonizzati creato da tagseoblog può essere utile per chi vuole imparare il mestiere del SEO o voglia semplicemente tenersi aggiornato, indispensabile per chi fa questo lavoro. Se non li conoscete, rimediate subito. Cercateli su Twitter per preziosi consigli sulla SEO. Ma chi sono? Quasi tutti americani e inglesi, più un tedesco e un olandese. Procediamo per ordine: @lorenbaker, capo del Search Engine Journal ( non gli somiglia tantissimo il suo replicante simpson), ma aggiungetelo su Twitter, trovo sempre molto utili i suoi consigli sulla SEM; @bill_slawski, autore americano di SEO by the SEA, un sito seo seguitissimo in tutto il mondo; Jane Copland è la biondissima autrice neozelandese di SeoMoz;


    @leeodden è il CEO di TopRank Marketing, blog su Webmarketing, SEO e Social Media, post pieni di spunti utili per chi vuol tenersi aggiornato su cosa succede in questo settore; @dannysullivan editore di Search Engine Land, organizza webinars e corsi online sulla SEO con Search Marketing Now e un evento imperdibile per i SEO di tutto il mondo, il Search Marketing Expo; @randfish è il CEO e co fondatore di SeoMoz. Sul suo profilo dice che potete invitarlo agli eventi SEO mandandogli una semplice email, nel 2009 ha vinto il premio come miglior giovane imprenditore nel campo tech; @rustybrick, fondatore di RustyBrick, un’azienda di New York, scrive su Search Engine Roundtable notizie riguardanti la SEO e insieme a Danny Sullivan scrive per Search Engine Land. Ha organizzato il Search Marketing Expo in Israele. Se non ci potete andare ( anche se un viaggetto nella holy land ve lo consiglio), potete seguire Search Pulse, il podcast di Schwartz su WebmasterRadio.FM;


    @graywolf potete seguirlo su wolf-howl, fondatore di Atlas Web Service di New York, moderatore di Webmaster World, Sphinn e scrive anche su Threadwatch. Relatore a diversi eventi SEO come SMX, Search Engine Strategies e PubCon;


    @DaveNaylor è un SEO inglese, ha una squadra SEO in Inghilterra e potete seguirla su davidnaylor.co.uk, mentre per i consigli SEO potete seguire il suo blog o magari andare alle conferenze di affiliazione e SEO tenute da lui stesso a Londra. Un altro SEO della scuola inglese è @JasonD, fondatore di StrangeLogic, ha creato Pzyche, uno strumento molto utile per aumentare la conversione delle vostre pagine web.


    Dalla Squadra di SEOmoz arriva @DannyDover , autore di Search Engine Optimization Secrets mentre l’inglese @patrickaltoft lo potete trovare su blogstorm.co.uk, fondatore di branded3, agenzia SEO di Leeds, speaker fisso per SEOmoz Seminars, SMX Advanced, A4U Expo e Think Visibility; @GregBoser è il fondatore di BlueGlass e finalmente qualcuno che non sia americano o inglese, l’ olandese @yoast web developer, seo e online marketer, molto carina la foto del suo profilo con il mulino sullo sfondo ;-)

    Torniamo in america con un’altra biondissima @cshel, lavora per Lafayette Online, Chicago SEO e SEO 101 Podcasts; @aaronwall di SEOBOOK, sito per training online SEO, è anche possibile richiedere che sia lui a farvi da personal SEO coach; @davesnyder è un SEO ma anche imprenditore, anche lui lavora per BlueGlass e scrive spesso per SearchEngineJournal.com.

    Il SEO più simpatico in assoluto è @mediadonis, in Germania il suo SeoOktoberfest ottiene ogni anno nuovi consensi. Da non perdere il video dei SEO tedeschi vestiti da bavaresi ;-) loro sì che se la spassano!

    SEOktoberfest 2010 from Mike Ruebesam on Vimeo.


    Bob Rains il guru degli affiliati di casinò e dei Seo che lavorano nel campo del gambling e @willcritchlow che su twitter dice di venire da somewhere rainy, in pratica è inglese ed è il fondatore di distilled.co.uk. Io mi sono permessa di aggiungere @giorgiotave, guru del Seo italiano con il suo forum GT, dove ci trovate praticamente tutti i seo italiani e autore di Seo Power, l'unico libro in Italiano sulla SEO aggiornato e semplice da seguire. Non me ne voglia per averlo simpsonizzato ;-)




    Saturday, January 22, 2011

    Fashiolista: il boom del social shopping


    Il nome suona quasi italiano, ma di italiano questa startup di social shopping ha molto poco. L’intuizione in questo caso è olandese e, come tanto va di moda ora, si punta sul social. La pubblicità sta cambiando, ci si fida dei consigli delgli amici e meno di pubblicità anonime in tv o sui giornali. Ovviamente questa è un’arma a doppio taglio per chi porta avanti un business perché nel momento in cui i clienti non sono soddisfatti, lo vengono a sapere davvero tutti. Ma se il prodotto offerto piace e viene votato dalle communities su internet si vende su scala globale. ( Proprio per questo bisogna assumere social media strategist competenti e evitare gli errori comuni. In propisto potete leggere come avere successo nel Social Media Marketing)

    Ahimè questo manca in Italia e per trovare capi alla moda, come quelli offerti dalla Startup di San Francisco Modcloth, Fashiolista diventa un punto di riferimento fondamentale, soprattutto in Europa. Navigando su Fashiolista si scopre che funziona un po’ come last.fm, ci si registra e se troviamo in giro le scarpe dei nostri sogni, clicchiamo su "I love it" in modo da condividere questa grande scoperta e seguire così chi riesce a trovare vestiti che si avvicinano al nostro gusto. Come su Twitter ci sono quindi followers, per seguire persone dal gusto affine al nostro.

    Ciò che rende vincente la stratup olandese non è altro che un mix di bookmarking, social e community e applicazione per smartphone. In Italia questo mercato deve ancora realmente esplodere, ma ci aspettiamo di vedere ben presto Fashiolista anche in Italiano per richiamare venditori di abbigliamento italiani, fashionisti e chissà magari ridare importanza al made in Italy grazie a questo social.

    Il sito potrebbe migliorare dando consigli su cosa potrebbe piacerci in base ai likes . Io in ogni caso mi sono iscritta e il mio profilo lo trovate qui. Follow me! Potete anche seguire su twitter il mentor di Fashiolista, @Michiel Muller.

    Saturday, January 15, 2011

    Google Ad Planner



    Cesarino Morellato aka DAO Daddy ci spiega l'importanza di Google Ad Planner, uno strumento di ricerca e pianificazione capace di mettere in connessione gli inserzionisti con gli editori e i media. Tool indispensabile per l'analisi e il planning di un business online. Seguite DAO Daddy e i suoi preziosissimi consigli, io trovo ciò che scrive sul suo blog molto interessante e risulta molto simpatico ;-)

    Friday, January 14, 2011

    Come funziona Google?

    Il video è una chicca che ci fa vedere come funziona google. Lo immaginavate così? Notate i colori dei tubi, gli stessi del logo di google ;-)

    Ranking factors: Elementi che determinano la posizione su Google


    A cosa prestare massima attenzione per salire nei motori di ricerca? SeoMoz sta stilando una classifica dei principali ranking factors ( fattori di ranking) e non fa mai male ripeterli e trovarne di nuovi. Subito dopo meta title, description e parole chiave nel testo, troviamo proprio l’algoritmo LDA per la coerenza semantica del testo che mi sta tanto a cuore.

    Questi sono i fattori on page che chiunque voglia lanciare un business online deve tenere presente se vuole comparire nelle prima posizioni di Google. Se non sapete a cosa si riferiscono questi termini, vi consiglio di leggere SEO Power di Giorgio Taverniti che spiega in maniera semplice e sintetica il significato di tutti questi ranking factors.

    1)Parola chiave nel titolo, Prima parola chiave nel titolo ,Parola chiave nel titolo 2X, Parola chiave nel titolo 3X+,

    2)Parola chiave nell’ H1, La prima parola chiave in H1,Parola chiave in H1 2X, Parola Chiave in H1 3X+, Parola chiave in H(x) (2+)

    3)Parola chiave nell’URL, Parola chiave tra le Meta Keywords, Parola chiave nel Meta Description, Parola chiave nel Meta Tag (non Description/Keyword)

    4)Parola chiave tra le prime 10 parole nella pagina ,Parola chiave tra le prime 100 parole nella pagina, Parola chiave tra le prime 500 parole nella pagina, TF*IDF, Densità di parole chiave, # di ripetizioni della parola chiave

    5)LDA sul contenuto, LDA nel titolo

    6) Numero di parole del contenuto, Numero di caratteri, Livello di lettura del documento,

    7)# numero di immagini nel documento, # di immagini >30x30px nel documento, # di link interni al documento, # di link esterni al documento, # di dofollow link interni nel documento, # di dofollow link esterni nel documento, # di link interni nofollow nel documento, # di link esterni no follow nei documento, # totale di links nel documento, # totale di links dofollow nel documento, # totale di links no follow nel documento, # totale di link esterni DA 80+ domini, # totale di link esterni DA <40 Domains, # totale di link esterni DmT 6+ Domains, # totale di link esterni DmT <3 Domains, # più alto di link esterni per ogni singolo dominio,Presenza di link alla Privacy Policy sulla pagina

    8)Grandezza della pagina in KB,Velocità di download ,Presenza di contenuto video, Presenza di External iFrame, Presenza di Internal iFrame

    9) Presenza della data,(se esiste la data) quanto è recente

    10) Presenza di AdSense nella pagina, Presenza di Annunci di Microsoft Powered Ads sulla pagina, Presenza di Google Ad Network Powered Ads sulla pagina

    11)Versione HTML/XHTML in Markup, W3C Code Validation, # di errori secondo W3C Code Validation, Presenza di tabelle in HTML

    12)Presenza di un link ad un account twitter,Presennza di un link ad un account facebook, Presenza di un link verso una pagina *.Google.com, Presenza di un link verso una pagina*.Microsoft.com

    13) Presenza di linguaggio per adulti o scurrile

    14) Caratteri presenti nell’URL , Numeri di slash nella URL (folder depth), Uso del trattino nella URL, Uso di underscore nell’ URL, http vs. https, presenza di ?= nella stringa dell’URL, presenza di 2+ ?= nella stringa dell’URL, Presenza di Rel=Canonical sulla pagina

    15) Se la pagina è l’homepage,Se la pagina ha >100 di link dofollow, Se la pagina ha >100 di link in totale, Se la pagina ha>300 di link dofollowed, Se la pagina ha >300 di link totali, Se il breadcrumb viene mostrato nelle SERP di Google (solo l’ URL)

    16)Se la pagina è https (secure server), Se l’url contiene "www", Se si usa piattaforma wordpress, Se si usa piattaforma Tumblr/Posterous/Blogger/Typepad/etc.

    SEOmoz chiede l'aiuto di tutti i SEO per stilare una lista ancora più ricca per il 2011. Tenete sotto controllo il sito!
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